giovedì 16 aprile 2009

Mashup, ultima frontiera del travel on-line

Dunque, dove eravamo rimasti? Si, vediamo, disintermediazione, contenuti social, comparatori, declino delle OTA, tutte cose già discusse. Ma cosa emerge in questi primi mesi del 2009? Una sola parola: Mashup!  Segnatevela, studiatevela e cercate in ogni modo di farla entrare nel vostro business turistico, altrimenti sarete tagliati fuori nel giro di un paio di anni.

Per chi non fosse proprio addetto ai lavori, il Mashup (vedi definizione su Wikipedia)  è un modo di mescolare, mischiare, aggregare contenuti che provengono da fonti diverse, e di renderli fruibili tutti insieme o comunque pre-trattandoli in qualche in modo. 

Ho trovato un bell'esempio pratico di Mashup turistico nel sito www.triptouch.com che senza creare assolutamente nulla di nuovo presenta i contenuti provenienti da almeno una decina di siti web diversi, Google Map per le mappe, Kayak e Priceline per gli hotels, Viator per i pacchetti e le visite guidate, Wikipedia per le foto, TopTable per i ristoranti, Yahoo per le news, Eventful per gli eventi, Wheather Channel per il meteo, ed altri. Richiedendo informazioni su una città, il sistema mostra quello che è disponibile per quella destinazione su tutti i sistemi collegati, e presenta il tutto in una sola pagina.
Quindi, in un Mashup, si prendono i dati da fonti diverse sullo stesso argomento e si mettono insieme presentandole agli utenti in forma aggregata, risparmiandogli la noia di cercarsele da solo. Tutto questo è reso possibile dal fatto che ormai la maggior parte dei siti web di e-commerce o che forniscono informazioni possiedono una interfaccia API che permette di accedere ai dati in forma strutturata. Ed è proprio la proliferazione di queste API che rende il Mashup sempre più facile e sempre più diffuso.

Un altro bel sito, programmableweb.com raccoglie parecchie delle API in circolazione e dei Mashup che sono costruiti su di esse, ed anche se non esaustiva è comunque una buona fonte che permette di rendersi conto di quanta roba ci sia da sfruttare liberamente in giro per il web.

Qui emerge il primo limite: solo grosse realtà (Google, Yahoo, Kayak, Hotels.com, Priceline, etc.) mettono a disposizione API strutturate in grado da formare solide basi per iniziative basate su Mashup, e soprattutto in ambito Travel manca un vero standard che permetta a chiunque di fornire/richiedere dati in un unico formato universale o comunque di larga diffusione.

A questo proposito, due parole sullo standard OTA (inteso non come acronimo di Online Travel Agent, ma come OpenTravelAlliance, organismo internazionale per la definizione degli standard tecnici nel campo turistico): le specifiche OTA sono ad ogni nuova versione sempre più mastodontiche, difficili da implementare, e soprattutto poco flessibili. Questo le rende sempre più lontane da chi voglia usarle come mezzo rapido per distribuire il proprio prodotto turistico. 
Un vero peccato, perchè oggi più che mai c'è bisogno di un vero standard "low-cost", fruibile non solo attraverso complicati web services (WSDL / SOAP) ma soprattutto nella più snella modalità REST. Se poi questo standard fosse anche Open Source, il successo sarebbe assicurato.

Un secondo limite dei Mashup oggi esistenti, è la difficoltà di inserire nelle aggregazioni anche i dati non strutturati presenti nei social networks, cioè quelle migliaia di foto, video, recensioni, racconti di viaggio e quant'altro che giacciono sepolti e spesso non letti all'interno di contenitori come Facebook, MySpace, Flickr, YouTube o sono linkati tramite i vari DiggIt e Twitter.

Cosa possiamo auspicare quindi per le nuove applicazioni del Mashup in ambito travel?

1) Uno standard semplice ma efficiente per costruire API che permettano la distribuzione di prodotti turistici (hotels, pacchetti, voli, noleggi, servizi aggiuntivi, etc.)

2) L'adozione di questo standard in primo luogo dai sistemi PMS (i gestionali usati dagli hotels) , dai software di Channel-Management, e dai sistemi dei Tour Operators, così da poter disporre in breve tempo di una vasta base di fornitori. L'esperienza insegna che chi ha il prodotto ha anche maggiore forza per imporre il suo sistema di accesso ai suoi rivenditori.

Con queste due premesse, il mercato potrebbe avere una rapida accelerazione in termini di diffusione e visibilità del prodotto.

Come integrare oltre al prodotto anche i contenuti generati dagli utenti?

Per i contenuti "sociali", cioè per tutto quanto è generato dagli utenti (UGC) , resta l'enorme ed apparentemente insormontabile problema di associare correttamente il contenuto ( sia esso un commento, una foto, un video, o altro) all'oggetto turistico cui è riferito, e poter in qualche modo trovare rapidamente tutti i contenuti sparsi nella rete che parlano proprio di quell'oggetto.
Anche in questo gli strumenti non mancherebbero, i già citati social networks che fungono da mega-raccoglitori di dati e che permetterebbero rapidamente di cercare fra i contenuti generati dagli utenti. Ma quello che manca è proprio il dizionario universale da usare per far sì che tutti parlino la stessa lingua quando citano un determinato hotel o di una determinata località. 

Anche strumenti efficaci ed innovativi, quali ad esempio OpenCalais o Zemanta, che sono in grado di estrarre automaticamente nomi, fatti ed eventi da qualunque pagina web, possono aiutare in questa ricerca, ma su questo fronte la strada è ancora lunga.  

Quello che manca è quindi quel sistema di classificazione dei tag turistici che permetterebbe rapidamente di trovare qualunque cosa nella rete, e renderebbe realtà l'idea di un Mashup turistico veramente efficace, una sorta di OpenID del turismo.


In conclusione, quello che immagino è un motore di Mashup in grado di presentare all'utente non solo le informazioni istituzionali o commerciali che riguardano una località o una struttura turistica, ma anche tutto quello che la rete dice intorno ad essa, con strumenti efficaci per scavare questo mare di informazioni. Forse è solo questione di tempo, magari già oggi qualcuno sta lavorando a questo problema ed ha le risorse per svilupparla... se c'è fatemelo sapere!

Io ho ben riposta nel cassetto qualche idea in proposito, felice di condividerla se qualcuno vuole parlarne o ha idee per svilupparne un business.