domenica 26 ottobre 2008

il Travelcamp fa riflettere...

Sono riuscito a partecipare al Travelcamp di Rimini, presso il TTG, e ne sono ben contento. Nonostante i partecipanti non fossero molti (non posso parlare di pubblico perchè in teoria un BarCamp non ha pubblico passivo) il livello era sicuramente molto alto e si è parlato di argomenti fra i più attuali ed i più interessanti, che non starò a ripetere o elencare, rimandandovi al resoconto che sicuramente Paolo Zaccheo farà sul sito ufficiale: http://www.barcamp.org/travelcamp

Un evento come questo, e soprattutto le cose dette, ti danno da pensare, ti dimostrano che ci sono persone che hanno idee in testa e cercano in tutti i modi di tradurle in pratica, anche se a volte sembrano più scommesse che veri progetti organizzati, ma va bene lo stesso, sul Web l'importante è partecipare perchè comunque tutti sono vincitori.

Sicuramente sono tornato con una carica positiva, con la voglia di usare anch'io strumenti nuovi per migliorare il "dentro" ed il "fuori" di quel che faccio, e la volontà di dare un impronta "2.0" alle nuove iniziative che da qui a poco sarò chiamato a realizzare.

Ma ancora un volta tutto ciò si scontra con il senso di incommensurabile che a volte il Web mi trasmette. Ancora una volta torno a ripetere che ormai nella rete si trova tutto, c'è praticamente tutto, ed è inutile creare nuovi strumenti per inserire nuovi contenuti.
Che bisogno c'è, mi chiedo, di nuovi siti dove caricare le proprie foto? A che serve avere più di un account su social network diversi? Quanto tempo si deve perdere a ricaricare gli stessi contenuti in più luoghi della rete solo perchè vogliamo essere sicuri che tutti i nostri contatti possano vederli?

Nel mio piccolo, e sono sicuramente un novellino dei social networks, ho caricato già almeno 10 volte la mia piccola foto nel profilo che ho creato su altrettanti siti. Una piccolissima ridondanza priva di importanza, ma per me sintomatica del vero problema che ben presto sarà il più grosso problema del web: la fruibilità ed il filtraggio delle informazioni, l'esigenza di un setaccio digitale che permetta di collegare le informazioni che risiedono su siti e sistemi diversi.

Anche nel Travelcamp di Rimini, Paolo Zaccheo ha fatto un esempio classico del mondo del turismo, l'assenza di un database unico delle risorse turistiche: ogni hotel è censito centinaia o migliaia di volte in sistemi diversi, ogni volta con un codice diverso e magari con piccole variazioni nel nome o nell'indirizzo che portano a confusione o a duplicazioni. Poichè il problema sarebbe con la tecnologia attuale di semplice soluzione, mi chiedo quanta autorevolezza debba avere una organizzazione per costruire, diffondere e far divenire standard de-facto un simile archivio unificato.

L'idea mi intriga molto ed apre spunti di riflessione notevoli.
Ci tornerò sopra, se nel frattempo ci sono idee o commenti.....

Nessun commento: